
I dati pubblicati da Veneto Lavoro attraverso la Bussola di maggio e riportati dall’Assessore regionale al Lavoro confermano, anche per il mese di aprile, un andamento occupazionale nel complesso positivo per il Veneto. Nei primi quattro mesi del 2025 il saldo è di +40.300 posti di lavoro dipendente: un risultato lievemente inferiore rispetto allo stesso periodo del 2024, ma comunque incoraggiante.
Il mese di aprile ha registrato una crescita di +19.300 posizioni lavorative, spinta in particolare dall’avvio – quest’anno posticipato – della stagione turistica. Questo ha comportato un significativo aumento delle assunzioni nei servizi, soprattutto con contratti a tempo determinato.
Si osservano segnali di rallentamento nei contratti a tempo indeterminato, che tuttavia mantengono un trend positivo dall’inizio dell’anno. In calo i contratti di apprendistato, mentre si registra un aumento del lavoro somministrato. In questo contesto, è fondamentale che le politiche attive del lavoro e gli strumenti di formazione continuino a promuovere l’occupazione di qualità e a favorire percorsi verso una maggiore stabilità lavorativa, in particolare per giovani e categorie fragili.
Nel comparto industriale, il saldo occupazionale rimane positivo (+6.800 posti da gennaio ad aprile), ma emergono criticità in alcuni settori del made in Italy, come tessile-abbigliamento e occhialeria. In controtendenza, invece, l’industria calzaturiera e quella del legno-arredo mostrano saldi in crescita. Stabile il comparto edilizio, mentre l’elevato ricorso alla cassa integrazione, specie nella metalmeccanica, segnala difficoltà in alcune aree produttive.
Dal punto di vista socio-anagrafico e territoriale, il rallentamento ha colpito maggiormente le donne, i lavoratori italiani e la fascia d’età tra i 30 e i 54 anni. Crescono invece le assunzioni tra gli over 55 e i lavoratori stranieri. A livello provinciale, solo Belluno registra un saldo negativo, mentre Venezia e Verona beneficiano dell’effetto positivo della ripartenza del turismo.
Nonostante i segnali positivi, il contesto globale resta incerto. Le tensioni geopolitiche e l’instabilità economica impongono prudenza, in particolare per il settore manifatturiero e le categorie più esposte alla flessione della domanda. La Regione del Veneto continua a impegnarsi per garantire alle imprese le competenze necessarie e offrire ai lavoratori opportunità concrete di inserimento e riqualificazione. Le sfide attuali richiedono uno sforzo condiviso: istituzioni, imprese e sistema formativo devono collaborare per rafforzare la competitività e la coesione sociale del territorio.
