«Inclusione e benessere al centro del progetto di riqualificazione degli spazi di Casa Fenzi», afferma l’architetto Karim Zambon, dallo scorso autunno presidente della struttura assistenziale di Conegliano.
La riapertura del bar sociale, forzatamente dismesso nel periodo Covid, rappresenta la conclusione di un programma volto a ridare vita a tutto il piano-terra della struttura il quale, proprio perché dedicato alla socializzazione ed all’intrattenimento di ospiti e visitatori, aveva subìto le inevitabili restrizioni Covid, fino ad arrivare alla chiusura.
Restaurati e modernizzati in poco più di dodici mesi, gli ampi e luminosissimi spazi del piano-terra della struttura hanno ripreso a vivere ed a popolarsi di eventi, frequentazioni, attività quotidiane. Ci si riferisce alla vasta sala da pranzo, con mensa dedicata ai tre pasti principali (servizio al tavolo e possibilità per i parenti di pranzare con i propri cari) ed all’ampio Auditorium, arredato di comodi posti a sedere per ogni esigenza ed un ampio spazio centrale, completo di palco, adibito sia alle innumerevoli attività settimanali proposte dagli operatori della struttura, sia ad eventi aperti anche al pubblico esterno.
Nell’occasione, i canti natalizi eseguiti dai bambini delle scuole elementari «don Mantovani» e della materna «D. Dolci», e diretti dalle loro bravissime maestre, per accompagnare la riapertura del bar sociale nel grande atrio, per l’occasione addobbato con le stelle di Natale dell’Associazione Italiana Leucemie.
«Siamo orgogliosi di avere, nel centro di Conegliano, una struttura polivalente ed come Casa Fenzi - afferma il sindaco Fabio Chies, presente all’inaugurazione - e ringrazio tutti gli anziani perché, con i loro sacrifici, hanno garantito il nostro presente!»
Intervenuti all’evento anche tutti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine: dal Maggiore dei Carabinieri Gianluca Muscatello, al vicecomandante della stazione dell’Arma Giuseppe Zappalà, al Dirigente del Commissariato di Conegliano Vincenzo Zonno, al Comandante della Polizia Locale Claudio Mallamace e Lara Caballini, della Dersut caffè, che ha donato bancone ed attrezzature per il bar.
«Sottolineo che il bar, gestito dalla Service Vending, è dotato di tavoli e sedie, ed è aperto tutti i giorni, a tutta la cittadinanza, proprio per gettare i presupposti per creare, tramite lo scambio generazionale, un legame sempre più forte fra il passato, il presente ed il futuro» conclude Paolo Piazza, direttore della struttura.