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Giorgio La Pira, il “sindaco santo”

Papa Francesco l'ha dichiarato "Venerabile".

Giorgio La Pira, il “sindaco santo”

A proposito di Giorgio La Pira, venne coniata presto la definizione di “sindaco santo”. Cosicché il recente riconoscimento delle “virtù eroiche” e, quindi, il conferimento del titolo di “venerabile” possono non sorprendere più di tanto quanti ne conoscevano già la vita e la sua storia di credente e politico. Giorgio La Pira, di origini siciliane, trasferitosi a Firenze, è stato infatti una delle figure di spicco nel panorama politico-amministrativo del secondo dopoguerra, con un modo di interpretare con assoluta onestà ed umiltà l’impegno civile e la fede cristiana che sembrano agli antipodi rispetto a come si propone la classe politica attuale. Docente universitario di Diritto Romano, fu componente della Costituente e poi sottosegretario al Lavoro. Ma è ricordato A in particolare come sindaco di Firenze, che lo vide impegnato su temi concreti: la costruzione di scuole e di case popolari, il salvataggio di alcune fabbriche in crisi o a rischio chiusura, la ricostruzione dei ponti distrutti dalla guerra, la riorganizzazione urbanistica della città, la riedificazione del teatro comunale, la realizzazione della Centrale del latte, la ripavimentazione del centro storico, il restauro di vari palazzi e monumenti, il rinnovamento delle mense scolastiche, l’avvio o il rilancio di varie iniziative culturali. Ma il suo impegno si estese anche alle situazioni di conflitto a livello internazionale, prendendo iniziative per la fine della guerra in Vietnam, per favorire il dialogo Usa-Urss, per la questione cinese, per il conflitto in Medio Oriente, per il disarmo nucleare, ecc. In quel periodo fece di Firenze un luogo di incontro e dialogo per la pace, all’insegna del suo slogan “Unire le città per unire le nazioni”. Scrisse anche numerosi libri, tra cui “L’attesa della povera gente”, “Il valore della persona umana”, “Unità, disarmo e pace” e, pubblicato postumo, “Lettere alle claustrali”, da cui emerge la sua natura mistica in tutto il suo spessore. Ai suoi funerali, per i quali da tutto il mondo arrivarono personalità della politica e della cultura, uomini di ogni nazione e religione, il cardinal Benelli affermò: «Nulla può essere capito di Giorgio La Pira se non è collocato sul piano della fede». Domenica 5 novembre prossimo nella basilica di San Marco, a Firenze, verrà celebrata una messa nel quarantunesimo anniversario della morte di La Pira, presieduta dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, che si concluderà con l’omaggio sulla tomba del “sindaco santo” di Firenze, ora dichiarato venerabile.

Franco Pozzebon

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