Il carrello della spesa è più leggero, cresce il risparmio
Dopo nove mesi l’Italia torna in deflazione. A febbraio, dice l’Istat, l’indicatore dei prezzi diminuisce dello 0,2% su base mensile e dello 0,3% su base annua (era +0,3% a gennaio).
Dopo nove mesi l’Italia torna in deflazione. A febbraio, dice l’Istat, l’indicatore dei prezzi diminuisce dello 0,2% su base mensile e dello 0,3% su base annua (era +0,3% a gennaio).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% rispetto a gennaio e dello 0,4% su base annua (a gennaio era +0,3%). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% in termini congiunturali e dello 0,8% su base annua ( era +0,1% a gennaio).
L’inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,6%.
«I dati dell’inflazione di febbraio sono estremamente allarmanti – commenta Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione – e sono il termometro di un Paese nel quale la debolezza della domanda interna, oltre a non riuscire a sostenere la ripresa, non è nemmeno in grado di scongiurare il pericolo deflazione. Le famiglie, il cui potere d’acquisto sta crescendo, continuano a privilegiare il risparmio anziché i consumi, nonostante gli acquisti siano sempre più convenienti. Un circolo vizioso che si è creato perché alle persone manca sicurezza sul futuro: troppi annunci preoccupanti sulle pensioni in un Paese che sta invecchiando; troppa incertezza sul futuro degli equilibri economici dello Stato; troppa volatilità dei mercati finanziari; ancora modesti i risultati sull’occupazione».
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