Intesa per garantire istruzione e formazione a tutti i detenuti delle carceri
Regione veneto Ufficio scolastico regionale e Amministrazione penitenziaria hanno sottoscritto un protocollo riguardanti i detenuti adulti e i minori
Alleanza “educativa” tra Regione Veneto, Ufficio scolastico regionale del Miur, Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Triveneto e Ufficio Interdistrettuale del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità per assicurare a tutti i detenuti la possibilità di studiare in carcere.
Oggi a Padova l’assessore all’Istruzione e formazione della Regione Veneto Elena Donazzan ha firmato con la titolare dell’Ufficio scolastico regionale Augusta Celada, il Provveditore regionale per il Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige del Dap Enrico Sbriglia, e la direttrice dell’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna Antonella Reale, una intesa istituzionale che garantisce a tutti i detenuti, adulti e minori, la possibilità di accedere, in qualsiasi momento dell’anno, ad un percorso scolastico o formativo e di conseguire un diploma.
Il “cuore” dell’intesa tra Regione, Ufficio scolastico, Amministrazione penitenziaria e Ufficio di esecuzione penale esterna del Nordest sono gli interventi per gli adulti, sia detenuti, sia un uscita dal sistema penitenziario. Le direzioni penitenziarie si impegnano a favorire interventi di orientamento scolastico per i detenuti e a coinvolgere i Centri provinciali per l’educazione degli adulti nell’attivare corsi di istruzione o di formazione all’interno degli istituti penitenziari o nel costruire percorsi formativi per i detenuti in uscita, avvalendosi della collaborazione delle scuole e degli organismi di formazione professionale del territorio veneto, in modo di poter offrire continuità alla esperienze iniziate nel periodo di detenzione.
Il Protocollo prevede anche l’istituzione di un tavolo tecnico interistituzionale, che dovrà favorire il dialogo e la collaborazione tra le diverse istituzioni, monitorare le esperienze in atto e consentire ad ogni persona sottoposta a misure penali di ricevere una proposta ‘su misura’ per ritornare a studiare e acquisire nuove conoscenze e nuove competenze.
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