REDDITO DI CITTADINANZA: “Necessari correttivi per rendere la misura più equa”
Una ricerca di Alleanza contro la povertà sull'efficacia dell'intervento introdotto lo scorso anno
“Permangono alcune criticità: la componente ‘passiva’ della misura, monetaria, necessita di correttivi per essere più equa ed equilibrata; le politiche di inclusione sono ancora al palo”. Lo segnala Alleanza contro la povertà, riferendosi al reddito di cittadinanza, che, secondo l’Inps, raggiunge oltre un milione di nuclei familiari, pari a più di 2,5 milioni di persone che si trovano in situazioni di disagio economico.
L’Alleanza chiede di dedicare attenzione e di promuovere il reddito di inclusione sul quale, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, ha pubblicato la ricerca dal titolo “Il Reddito di inclusione (Rei). Un bilancio – Il monitoraggio della prima misura nazionale di contrasto alla povertà” (Maggioli Editore).
“Seppur con significative differenze territoriali e a fronte di risorse molto più esigue, poco più di due miliardi di euro rispetto agli 8 miliardi previsti per il 2020 dal reddito di cittadinanza, in 15 mesi ha raggiunto il 28% dei nuclei in povertà assoluta che vivono nel Paese, che non erano in molti casi noti ai servizi sociali”.
Altre qualità del Rei individuate: “L’impulso dato senza precedenti alla costruzione di reti territoriali” e “l’intensa attività di progettazione da parte dei servizi sociali dei Comuni, che sono stati in grado di attivare percorsi personalizzati per il 68% dei beneficiari coinvolti”.
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