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TREVISO: oltre cento medici al primo summit della chirurgia rigenerativa

Confronto sulle nuove frontiere della chirurgia rigenerativa

TREVISO: oltre cento medici al primo summit della chirurgia rigenerativa

I maggiori esperti di chirurgia rigenerativa polispecialistica si sono riuniti lo scorso 17 maggio a Treviso per il primo congresso di SIMCRI Nord Est, la Società italiana di medicina e chirurgia polispecialistica rigenerativa, di cui è presidente per il Triveneto il neurochirurgo trevigiano Alberto Alexandre, tra i massimi esponenti della chirurgia del sistema nervoso periferico e delle patologie della colonna vertebrale del nostro Paese, nonché fondatore e direttore sanitario di EU.N.I (European Neurosurgical Institute).

Assolutamente positivo il bilancio dell’iniziativa, che ha richiamato oltre 100 medici e 50 relatori, tutti esponenti di rilievo del mondo clinico, scientifico e accademico. Tra i casi clinici portati all’attenzione della comunità scientifica, quello di una paziente 80enne. La donna, originaria del Bellunese, è stata seguita da un team di professionisti trevigiani e bellunesi, guidato dal neurochirurgo trevigiano Alberto Alexandre e dal dottor Gaetano Caloprisco, già primario della Medicina Trasfusionale di Belluno, pioniere dell’utilizzo del gel piastrinico per stimolare la riparazione dei tessuti nell’organismo. «La signora presentava una grave occlusione delle arterie degli arti inferiori, con difficoltà di circolazione del sangue e necrosi di due dita del piede. In breve tempo la problematica si è aggravata con il rischio di dover amputare l’arto. Ricorrere alla chirurgia classica demolitiva per disostruire le arterie periferiche sarebbe stato estremamente complicato, per questo si è optato per la chirurgia rigenerativa minimamente invasiva, applicata utilizzando le cellule mesenchimali (un tipo di staminali ricavate dal midollo delle ossa e adoperabili per ripristinare il microcircolo delle piccolissime arterie). Le staminali, una volta estratte e preparate sotto forma di “gel piastrinico” sono state quindi iniettate, in più sedute, nella zona sofferente della paziente andando a rigenerare il tessuto necrotico e lesionato con esiti sorprendenti» sottolinea il dottor Alberto Alexandre.

Il siero piastrinico concentrato iniettato a livello locale ha infatti stimolato le cellule della paziente alla rivascolarizzazione del tessuto, grazie ai fattori di crescita presenti all’interno delle piastrine (gli stessi scoperti dal premio Nobel, Rita Levi Montalcini). Si tratta di un approccio tra i più promettenti.

«Questa metodica di chirurgia rigenerativa ha consentito di ridurre i sacrifici chirurgici a tutto vantaggio della paziente, che ha potuto trarre giovamento dal trattamento, riducendo i disturbi e il dolore, ma soprattutto conservando la capacità di camminare, evitando quindi un’invalidità importante e permanente» aggiunge il neurochirurgo Alexandre.

Il primo congresso SIMCRI nella Marca, ospitato all’hotel Maggior Consiglio, ha permesso il confronto di una cinquantina di esponenti di rilievo del mondo clinico, scientifico e accademico sulle nuove frontiere della chirurgia rigenerativa: una branca della medicina che punta alla “riparazione” dei tessuti danneggiati da un trauma, da una patologia o dall’invecchiamento, attraverso interventi minimamente invasivi ad altissima precisione, basati sulla rigenerazione cellulare. Gioca in tal senso un ruolo fondamentale la Banca dei Tessuti di Treviso (FBTV), la più grande d’Italia, che ogni anno processa nel suo laboratorio più di 5.000 tessuti.

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