VENETO: il 56% degli stranieri proviene dall'Europa
Resi noti i primi dati del Censimento Istat
Nel corso del 2018 e del 2019 l’Istat ha svolto le prime due rilevazioni del Censimento permanente della popolazione previsto dall’art. 3 della legge 221/2012. La realizzazione del censimento ha comportato un radicale cambiamento di strategia rispetto alla rilevazione diretta, esaustiva e a cadenza decennale su tutti gli individui e tutte le famiglie che ha caratterizzato i censimenti fino al 2011. Il nuovo censimento si basa, infatti, sulla combinazione di rilevazioni campionarie e dati di fonte amministrativa trattati statisticamente, è realizzato ogni anno ed è inserito all’interno del Sistema Integrato dei Registri statistici gestito dall’Istat.
I dati resi disponibili riguardano gli anni 2018-2019 e sono stati ottenuti attraverso due indagini annuali sul territorio (una basata sulle liste anagrafiche e l’altra su un campione areale d’indirizzi), condotte su un campione di circa 2.800 comuni (di cui circa 1.100 coinvolti ogni anno e circa 1.700 che effettuano le rilevazioni con rotazione annuale). A queste indagini si affianca l’utilizzo di numerose fonti amministrative integrate, finalizzato al consolidamento dei risultati annuali riferiti alla totalità dei comuni italiani.
Sintesi dei principali risultati
- La popolazione censita in Veneto al 31 dicembre 2019 ammonta a 4.879.133 unità, con una riduzione di 5.457 abitanti (-1,1 per mille) rispetto all’anno precedente e un incremento di 23.229 abitanti (+0,6 per mille in media ogni anno) rispetto al Censimento 2011.
- Nel confronto con il 2011, i residenti aumentano nelle province di Padova, Treviso, Venezia e Verona, mentre diminuiscono nelle altre. La crescita maggiore è rilevata nella provincia di Verona (+3,3 per mille in media annua), il calo maggiore nella provincia di Rovigo (-5,6 per mille in media annua). Più del 90% dei residenti è concentrato in cinque province, mentre Rovigo e Belluno non arrivano a coprire il 9% della popolazione regionale.
- Nel 2019 il comune più popoloso è Verona, con 259 mila abitanti; quello più piccolo è Laghi, in provincia di Vicenza, con 127 abitanti.
- La struttura per genere della popolazione residente si caratterizza per una maggiore presenza di donne, che sono 2 milioni 489 mila, il 51% del totale.
- L’età media è 45,4 anni, leggermente superiore ai 45,2 anni registrati a livello nazionale. Il confronto con i dati del Censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi più alti della media nazionale. Diminuiscono i bambini sotto i 10 anni (-13,9%) e cresce di molto la fascia di età 50-59 (+23,1%).
- Il comune più giovane è Veggiano, in provincia di Padova, con un’età media di 40,4 anni; quello più vecchio è Zoppé di Cadore, in provincia di Belluno, dove l’età media è pari a 55,2 anni.
- Nel periodo 2011-2019 la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata dello 0,8% in media ogni anno. La presenza dei cittadini stranieri risulta in calo, in media annua, a Vicenza (-1,4%), Treviso
(-0,5%) e Belluno (-0,4%), mentre registra una crescita nelle altre province, con Venezia (+3,1%) in testa.
- L’età media degli stranieri è più bassa di 12,8 anni rispetto a quella degli italiani (33,9 anni contro 46,7 nel 2019). Tra gli stranieri, l’indice di dipendenza, ovvero la quota di popolazione in età non lavorativa (con meno di 15 anni o con 65 anni e più) rispetto alle persone in età da lavoro (15-64 anni) è pari al 30,9%, mentre tra gli italiani è il 60,4%. Se ci si limita alla componente a carico in età 65 e più, i precedenti valori sono pari, rispettivamente, a 5,7% e 40,7%.
- Anche la popolazione straniera registra un processo di invecchiamento rispetto al Censimento del 2011, con un calo della quota di persone con meno di 40 anni ed un aumento di quelle più anziane, soprattutto tra i 50 ed i 70 anni.
- Nel 2019, oltre la metà (56%) degli stranieri residenti in Veneto proviene dall’Europa. I cittadini originari dell’Africa e quelli originari dell’Asia incidono nella stessa misura (20,1%). I cittadini rumeni sono il 25,6% del totale degli stranieri residenti e costituiscono la comunità straniera più numerosa, seguiti da marocchini (9,2%) e cinesi (7,2%).
- Il rapporto di genere nella popolazione straniera è eterogeneo rispetto alle varie provenienze. L’incidenza della popolazione femminile prevale tra coloro che provengono dai Paesi non UE dell’Europa orientale (57,8%) e tra i latinoamericani (65,1%).
- Il 36,8% della popolazione con 9 anni e più ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, il 16,9% la licenza elementare e il 29,2% la licenza media. Le persone con un titolo terziario e superiore sono il 13,3%.
- Rispetto al 2011 il grado di istruzione è migliorato. Si è ridotta la presenza di analfabeti (dallo 0,5% allo 0,3%) e di alfabeti privi di titolo di studio (dal 4% al 3,4%). Le persone con un titolo universitario e superiore sono aumentate dal 10,6% al 13,3%.
- Tra la popolazione residente di 15 anni e più le forze di lavoro sono 2,4 milioni, 83 mila in più rispetto al 2011 (+3,7%). L’incremento è dovuto in particolare alla crescita delle persone in cerca di occupazione (+20,6%), soprattutto fra le donne (+22,9%). Crescono anche gli occupati: nel 2019 sono 52 mila in più rispetto al 2011 (+2,5%).
- Il tasso di attività[1] è pari al 55,7%, tre punti percentuali sopra il corrispondente valore dell’Italia, ed anche l’occupazione è più alta, dal momento che gli occupati rappresentano il 51,4% della popolazione di 15 anni e più, contro il 45,6% della media nazionale. Sensibilmente inferiore è pure il tasso di disoccupazione (7,6% in Veneto e 13,1% in Italia).
- Il mercato del lavoro presenta un forte squilibro di genere. Il tasso di occupazione maschile è pari al 60,3%, oltre diciassette punti in più di quello femminile (43,1%); il tasso di disoccupazione è pari al 5,9% per gli uomini e 9,8% per le donne.
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