CHIESA: giovedì 18 preghiera per le vittime degli abusi

Una giornata di preghiera per sostenere i cammini di recupero umano e spirituale delle vittime di abusi di potere - spirituali, fisici o sessuali - da chiunque siano stati feriti, dentro o fuori dalla Chiesa. Una giornata di preghiera per le famiglie e le comunità colpite dal dolore per i loro cari. Una giornata di preghiera per tutti quelli che hanno responsabilità educative in famiglia, in parrocchia, in altri ambienti, affinché proteggano e rispettino nel corpo e nell’anima gli adolescenti e i ragazzi loro affidati e le persone più deboli.

Questo accadrà in tutta Italia giovedì 18 novembre nella prima giornata di preghiera per le vittime degli abusi. A volere questa giornata è stata la Conferenza episcopale italiana, per consegnare la Padre “la vergogna e il rimorso per la sofferenza provocata ai più piccoli e ai più vulnerabili dell’umanità” e “chiedere perdono”.

L’ampiezza e la gravità della situazione la conosciamo. Le indagini compiute da diverse Chiese nazionali e diocesane hanno portato alla luce un numero considerevoli di atrocità - questo il termine usato da papa Francesco nella “Lettera al popolo di Dio” dell’agosto 2018 - commesse da persone consacrate, chierici, e anche da coloro che avevano la missione di vigilare e proteggere i più vulnerabili. Da ultima l’indagine compiuta da una commissione indipendente in Francia, su incarico della Conferenza espiscopale di quel Paese. Il rapporto della commissione è stato un autentico shock per la chiesa transalpina.

Riprendendo le parole di Francesco sempre nella Lettera citata, “guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato. Guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa per dar vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio per essere coperte e perpetuarsi. Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore, perciò urge ribadire ancora una volta il nostro impegno per garantire la protezione dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità”.