PAPA FRANCESCO: “Il chiacchiericcio è una peste più brutta del Covid”
Ieri all'Angelus: “Per favore, fratelli e sorelle, facciamo uno sforzo per non chiacchierare"
“Il chiacchiericcio è una peste più brutta del Covid!”. Lo ha esclamato, a braccio, il Papa, durante l’Angelus di ieri, in cui si è soffermato sulla “pedagogia di recupero” che Gesù ci esorta ad adottare nei confronti di ogni nostro fratello.
“Quando noi vediamo uno sbaglio, un difetto, una scivolata, in quel fratello o quella sorella, di solito la prima cosa che facciamo è andare a raccontarlo agli altri, a chiacchierare”, il monito di Francesco: “E le chiacchiere chiudono il cuore alla comunità, chiudono l’unità della Chiesa”.
“Il grande chiacchierone è il diavolo, che sempre va dicendo le cose brutte degli altri, perché lui è il bugiardo che cerca di disunire la Chiesa, di allontanare i fratelli e non fare comunità”, ha spiegato il Papa.
Di qui l’invito: “Per favore, fratelli e sorelle, facciamo uno sforzo per non chiacchierare. Il chiacchiericcio è una pesta più brutta del Covid! Facciamo uno sforzo: niente chiacchiere”.
L’esempio da seguire è quello di Gesù, “che ha accolto pubblicani e pagani, scandalizzando i benpensanti dell’epoca. Non si tratta perciò di una condanna senza appello, ma del riconoscimento che a volte i nostri tentativi umani possono fallire, e che solo il trovarsi davanti a Dio può mettere il fratello di fronte alla propria coscienza e alla responsabilità dei suoi atti. Se la cosa non va, silenzio e preghiera per il fratello e per la sorella che sbagliano, ma mai il chiacchiericcio”.
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