Padre Savarino: ripartiamo da chi rimane fuori
Il missionario della Consolata lascia Vittorio Veneto dopo quattro anni
«L’impressione è che talvolta la Chiesa sia un po’ distratta; sembra quasi come una macchina con tanti ingranaggi che girano vorticosamente ma che, però, nonostante tutto questo sforzo, muovono poco. A volte si passa da un convegno all’altro, ma tutto questo sembra un po’ lontano dalla gente; e tanti faticano a riconoscersi in un certo stile di Chiesa». Così padre Ermanno Savarino, missionario della Consolata di origini piemontesi, in un'ampia intervista rilasciata al settimanale diocesano L'Azione. «A volte siamo - prosegue Savarino, che sta per lasciare Vittorio per Lisbona - siamo presi da tante cose, e non ci rendiamo conto che la maggior parte della gente rimane fuori. Invece è fondamentale lo stile della relazione, della vicinanza, che è poi lo stile del Vangelo: se ci si mette in ascolto, se si vive a fianco come ha fatto Gesù».
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