Parè. Saluto a don Fausto Scapin
E' stato parroco di Parè dal 1982.
Solitamente per un prete che, per età, termina il servizio di parroco si usano le espressioni “a riposo” o “ritirato”. Espressioni che non fanno assolutamente il caso di mons. Fausto Scapin, 82 anni il prossimo 29 ottobre, dal primo aprile 1982 parroco di Parè.
Don Fausto, come tutti lo chiamano, continuerà infatti a risiedere nella canonica della parrocchia e collaborerà con il nuovo parroco, don Michele Maiolo, classe 1972, al quale il vescovo Corrado ha chiesto di proseguire, con i cappellani don Marco Dal Magro e don Francesco Rebuli, il percorso già avviato di collaborazione tra le parrocchie di San Pio X, Parè e Collalbrigo.
Sabato 24 settembre la parrocchia di Parè ha espresso il proprio grazie a don Fausto per le energie spese negli ultimi 34 anni a favore della comunità. Un saluto denso di emozioni perché per tanti don Fausto “è” Parè. «Questo quartiere, di recente costituzione, trova nella parrocchia il suo punto di riferimento – sottolinea il sacerdote –. Abbiamo ventotto gruppi, alcuni più propriamente ecclesiali (catechesi, liturgia, canto sacro...), altri di carattere sociale e ricreativo, come il teatro. È parrocchiale anche il campo sportivo dove centinaia di ragazzi si ritrovano per allenarsi e giocare a calcio». S È un quartiere giovane Parè, e come tutti i quartieri giovani conta tanti bambini e ragazzi. Il patronato è una calamita per molti di loro.
«I giovani sono la mia vocazione di prete. Abbiamo l’oratorio, il catechismo, d’estate facciamo il grest (l’ultimo con 56 animatori!) – spiega il parroco –. Per l’animazione giovanile ho sempre potuto contare sulla collaborazione di religiose salesiane – attualmente quattro – che risiedono in un appartamento della parrocchia. La loro presenza è estremamente preziosa». Bambini e ragazzi “portano” in parrocchia i genitori. «Abbiamo tante famiglie che partecipano alle varie proposte, o a una semplice cena insieme, a una partita di pallone, una chiacchierata alla sera all’esterno dell’oratorio – sottolinea don Fausto –. Io cerco di esserci sempre – non ho mai fatto un giorno di vacanza per il relax personale! –, di stare in mezzo alla gente per promuovere le relazioni. E a tutti ripeto: “Se vuoi bene a Parè, vieni qui e porta il tuo contributo”». L’aggettivo giusto per definire il rapporto di don Fausto con la gente del quartiere è “franco”: «Non uso giri di parole, dico quello che penso. Se uno non viene a messa glielo faccio presente».
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