CONEGLIANO - Martedì 9 giugnoal Quartiere Latino Libri presentazione di “Visentin Selvaggio”

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Troi dei Crepón, Viaz del Gravón del Verdilón, Troi de la Costa Garbón. Sono solo alcuni esempi dei sentieri sconosciuti raccontati nel nuovo libro di Giovanni Carraro e dedicato al Col Visentin, la vetta più importante delle Prealpi Trevigiane. Una montagna apparentemente impervia e inaccessibile, ma che in realtà nasconde decine di itinerari escursionistici immersi nella natura tra le province di Treviso e Belluno. “Visentin Selvaggio - Escursionismo, cultura e tradizione nella Val Lapisina - 30 itinerari tra Revine e Santa Croce del Lago” (Ediciclo Editore) sarà presentato dall’autore martedì 9 giugno alle ore 21 presso la libreria Quartiere Latino Libri di Conegliano. Il libro, che sarà illustrato anche attraverso diapositive, propone 30 tracciati principali e 29 varianti per un totale di ben 128 chilometri, tutti sul versante sudorientale del Col Visentin. Insieme alla descrizione dei sentieri e agli approfondimenti, il libro è ricco di foto, mappe e tracciati GPS dei percorsi scaricabili online.

Dopo i successi di “Riscoprire le Prealpi Trevigiane” e “I sentieri nascosti delle Prealpi Trevigiane”, lo scrittore-esploratore di Pieve di Cadore completa una trilogia di guide ricche di descrizioni e storie che sorprenderanno anche gli stessi abitanti dei borghi prealpini. Ogni sentiero, infatti, è una scoperta continua. Dalla geologia alle tradizioni, dai mestieri di un tempo a vecchie leggende, l’escursionista è accompagnato dal libro in una sorta di “realtà aumentata”, immaginando com’era la vita in quei borghi che oggi appaiono quasi del tutto abbandonati.Raccogliendo informazioni, Carraro ha coinvolto decine di persone, ascoltato storie e verificato gli eventi con l’attenzione del ricercatore. E proprio le persone incontrate sono per l’autore il fulcro di questo nuovo libro. E’ così che ha ricostruito la vicenda di un forziere smarrito in Val Lapisina dall’esercito austriaco e ritrovato da un fortunato valligiano che ne ha investito il tesoro contenuto dando origine ad un borgo. O ricordato le fatiche e le soddisfazioni delle raccoglitrici di stelle alpine, piante ricercate, preziose e abbondanti finché era permesso raccoglierle. Tutto questo nel contesto “selvaggio” di un versante montuoso un tempo ricco di vita e oggi quasi dimenticato.“Cammineremo in luoghi poco conosciuti che in passato hanno rappresentato lo scenario di un’attività di pascolo oggi pressoché scomparsa  - spiega Giovanni Carraro - e ammireremo, dall’alto della vetta, un panorama straordinario a 360° verso la pianura veneta e le cime dolomitiche. A fondovalle, l’escursionista potrà usufruire della tranquilla passeggiata attorno ai laghi che si concatenano l’uno all’altro dal Fadalto a Serravalle, oltre che visitare le splendide borgate che punteggiano i ripidi pendii del monte”.Il libro è arricchito da tantissime foto che ritraggono ogni angolo del Visentin, dalle visuali più conosciute a scorci del tutto inusuali dove si notano gli impervi angoli segreti che l’autore ha voluto raccontare. Alcune prospettive sono state colte dal drone, diventato ormai uno degli inseparabili attrezzi di lavoro di Giovanni Carraro, da quest’anno diventato pilota ufficiale SAPR.