FONTANELLE: l'Associazione Fanti e l'accoglienza al Giro
Lo striscione nel grande campo a Fontanelle Chiesa
“Amore infinito”. Non è solo lo slogan proposto dal Giro d’Italia recentemente concluso, ma anche un’ennesima testimonianza della passione (riconfermata e messa al servizio della comunità) da una delle associazioni più importanti del nostro territorio. Ci riferiamo alla sentita partecipazione dei Fanti e delle Patronesse di Fontanelle guidati dal presidente Luigi Lucchese nell’organizzare lo striscione “I Fanti d’Italia salutano il Giro”, circondato da tante bandiere tricolori e dedicato al passaggio dei ciclisti. Un omaggio offerto dalla Federazione provinciale del Fante e reso possibile grazie all’impegno donato dagli stessi ex combattenti, nonché onorato dal sindaco di Fontanelle, Maurina Sessolo, e dal parroco don Ezio Segat.
Una testimonianza di quella buona volontà mossa proprio dall’inesauribile amore per la propria divisa e dal senso del dovere che, anche grazie a una manifestazione sportiva abituata a far conoscere i luoghi italiani, ha dato la possibilità di risvegliare il piacere di riscoprire e valorizzare il territorio locale. Territorio il quale, a volte, sa proporre storie importanti come quella del campo di Fontanelle Chiesa, nel quale i Fanti hanno esposto il loro striscione.
Questo grande terreno, chiamato Barse’ (nome usato per definire alcune vigne presenti a Gaiarine e anche in Friuli Venezia Giulia) e nato come appezzamento per far pascolare le pecore dei proprietari locali, fu uno dei tanti possedimenti veneti di Venezia, messi a disposizione dei nobili veneziani come ricompensa per aver partecipato alle varie guerre intraprese per espandere la Repubblica. In tempi più recenti, il campo ha continuato a rivelarsi utile ospitando, dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli aerei “Cicogna” pilotati da due maestri della scuola elementare di Fontanelle. Questo passato, con i suoi nobili avvenimenti e l’instancabile spirito di iniziativa dei Fanti, ha così contribuito ad arricchire un Giro il quale, passando prima anche per Oderzo, è riuscito a regalare gioia e orgoglio alle nostre comunità locali.
Luca Antonello
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