Prealpi Flash - Trekking di razza sul Troi de la Montagna
Una nuova escursione con Giovanni Carraro.
Distanza: km 11
Aumento di quota D+: m 1.138
Tempo di percorrenza: h 5
Grado di difficoltà: alto
Non rappresentano cosa per tutti i sentieri che affrontano il versante sud del Col Visentin. Eppure c’è una ramificazione così fitta di tracciati che verrebbe da pensare il contrario. Erano frequentatissimi fino a metà del secolo scorso per il fabbisogno agricolo e oggi sono diventati invece itinerari escursionistici, ideali per chi vuole vivere davvero la montagna. Ecco quindi in questa puntata un anello che mette a dura prova i quadricipiti. Si parte da Nove, sul Fadalto, all’altezza del Bar Gallo. Poco a sud si imbocca il sentiero segnato n.985A “Troi de la Montagna” che entra nel bosco con iniziale moderata pendenza. Dopo pochi minuti, il tracciato si restringe e cambia decisamente tono. Innumerevoli tornanti ci portano a fare un salto altimetrico di tutto rispetto, affiancando sulla sinistra il Valon dei Mur dove la visuale si apre di tanto in tanto verso il fondovalle. Più in alto si incontra un caratteristico passaggio tra le rocce, il Bus de la Vecia, e poco dopo, attraversati i prati del Coston, arriviamo ad intersecare il Troi de Medo n.985. Lo percorriamo verso ovest in uno scenario panoramico eccezionale, tra valloni e vecchie casere diroccate. Poco dopo aver oltrepassato una pineta, il sentiero devia in discesa verso i prati del Col Collon e da qui scende ripido per tornanti in direzione di Borgo Collon. Giunti a Croda Rossa, si percorre un tratto di strada asfaltata in discesa e al primo tornante si prosegue per strada forestale che ci porterà alla Piana degli Alpini e da qui chiudiamo l’anello nuovamente a Nove.
Curiosità
Lungo il Troi de Medo si osservano curiose formazioni rocciose poste a quota di circa 1400 m che spuntano isolate dai ripidi pendii erbosi del Col Visentin. Da sempre rappresentano un punto di riferimento per cacciatori e per coloro che si recavano in alpeggio, come una sorta di bussola naturale. Per distinguerli hanno assegnato a ciascuno un nome specifico. A partire dal Col Collón si erge il Crép de le Gàtole, mentre più avanti vi è il Crép del Zilighèr (da “ẑiliga”, dial. rondine). In località Strapéẑe, invece, si incontra il Crép del Fadèl.
La mappa è stata elaborata dallo scenario: 3Dolomiti - © Consorzio Dolomiti
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