Diari di viaggio in Congo
Renato Da Ros, “Diari di viaggio in Congo. Bimbi dai grandi occhi scuri”, L'Azione, Vittorio Veneto 2023, pag. 222, euro 12.
Nella carta di identità di Renato Da Ros c’è scritto che il suo Comune di residenza è Mareno di Piave. Ma sarebbe più giusto scrivere: “Mareno di Piave e Congo”. Perché da quando, una decina di anni fa, ha iniziato a recarsi in Africa per seguire i progetti sostenuti dall’associazione “Amici del Mondo”, un pezzo del suo cuore è sempre lì: “Amo da morire questa terra e questa gente, non riesco a staccarmi da questo cordone ombelicale che mi fa sentire un uomo diverso. Qui sono veramente me stesso”, scrive in una pagina dei suoi diari che sono stati raccolti nella pubblicazione.
Nato a Vittorio Veneto nel 1951, Renato dopo il matrimonio con Maria ha preso la sua residenza a Mareno dedicandosi al lavoro e allo sport. È stato anche assessore comunale e presidente del Pedale Marenese dal 2001 al 2016. Ora è l’anima di “Amici del Mondo”, associazione nata nel 2004 da un gruppo di ex atleti del calcio marenese, per ricordare la figura di Luigi Buffo, presidente della locale società sportiva. Associazione che lavoro a stretto contatto con la parrocchia, tanto che la presentazione del libro è stata curata dal parroco don Mario Fabbro. Tra le varie opere realizzate in Congo, la più importante è sicuramente la scuola primaria “Amani” che a Goma accoglie ogni giorno ottocento bambini.
I molteplici viaggi in Africa, scrive Renato nei diari, “mi hanno dato l’opportunità di vivere l’Africa con tutte le sue contraddizioni e negatività, ma soprattutto di viverne le emozioni, i sentimenti, la vita in comune, la fragilità e le piccole gioie, i sorrisi, la semplicità e la solidarietà... La nostra non è l’Africa dei “resort”, dei safari e dei “club mediterranee”. È l’Africa dei poveri, della fatica, della ricerca della sopravvivenza, del dolore e del sacrificio, ma anche della vera amicizia, dei sentimenti puri e genuini, delle emozioni sincere, della felicità nelle piccole cose”.
“Il Signore, con me è stato generoso e paziente - scrive ancora Renato -. Ha aspettato senza fretta, seduto sul ciglio della strada che attraversa la mia vita. Io, passando, l’ho notato per caso, ma ho visto bene che cosa mi indicava, l’occasione che mi metteva davanti e in cuor mio mi sono ripromesso di non farmela sfuggire”. Scoprendo che la solidarietà ti fa “maturare spiritualmente e di diventare un uomo migliore”.
I diari sono ricchi di incontri con tante belle persone. Tra loro anche l’ambasciatore Luca Attanasio, il giovane ambasciatore brutalmente ucciso in un attentato. E soprattutto si parla spesso dei bimbi africani, con i loro “occhi grandi e bellissimi che ti cercano continuamente”: vedendoli, non puoi che “dedicare tutto te stesso alla ricerca di quei grandi occhi, ovunque si trovino, per farli sorridere, per guardare dentro di loro e, leggervi finalmente, la gratitudine e la pace”.
Il libro termina con alcune considerazioni. “In uno dei miei ultimi diari avevo incluso, arbitrariamente nei sette peccati capitali l’ipocrisia, descritta come finzione, doppiezza, simulazione - osserva Renato -. Mi accorgo però di avere dimenticato un atteggiamento del genere umano ancora più odioso e moderno, il peccato più grande del ventunesimo secolo e cioè l’indifferenza”. FC
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