PREMAOR: respinto il ricorso contro il vigneto
Il Tar ha dato ragione al Comune
È stata depositata in data 7 dicembre la sentenza n. 1198/2020 con cui il TAR del Veneto, pronunciandosi in via definitiva sulla vicenda del vigneto di Premaor, ha respinto il ricorso promosso da alcuni residenti, con il sostegno di un comitato locale. Della vicenda si era fatto paladino anche il consigliere regionale Andrea Zanoni. I ricorrenti lamentavano che sarebbe stato tagliato un bosco di alberi pregiati, mettendo a repentaglio la fauna e la flora, per fare posto all’ennesimo vigneto di Prosecco. Il tutto dando corso ad uno sbancamento e ad un livellamento che avrebbe messo a rischio l’incolumità pubblica, innescando processi franosi.
Ferma era stata la reazione del Comune e dello stesso assessore regionale all’ambiente, Giampaolo Bottacin, che avevano parlato di accuse ingenerose che miravano a gettare ombre sul recente successo internazionale arrivato con l’inserimento delle Colline del Prosecco nell’elenco del Patrimonio UNESCO.
Il Tar del Vento, esattamente un anno fa, aveva respinto l’istanza di sospensiva avanzata contro il provvedimento autorizzativo rilasciato da Comune, Regione, con il parere favorevole della Soprintendenza.
Il Tribunale, commenta Luca Mazzero, difensore del Comune di Miane avanti al TAR, ha ora definito il giudizio rigettando tutti i motivi di ricorso. Scrivono i Giudici “l’area in questione non è qualificabile come “bosco” meritevole di protezione”, “l’impianto del vigneto non confligge con specifiche esigenze di tutela paesaggistica, non è incompatibile con la salvaguardia dei luoghi e con i profili naturalistici dell’ambiente circostante, poiché si inserisce in un contesto a destinazione agricola, vocato a tale tipo di coltivazione”, “in un appezzamento che già presentava evidenti terrazzamenti risalenti alle precedenti coltivazioni”, “il contestato intervento non si riferisce ad un bosco storico, meritevole di conservazione, ma ad una neoformazione rispetto alla quale è consentito il ripristino della preesistente coltura”.
L’Amministrazione comunale di Miane non nasconde la propria soddisfazione per l’esito della causa. “Eravamo convinti di aver agito con prudenza, valutando tutti gli aspetti significativi del caso”. Il TAR ci ha dato ragione e riconosciuto che abbiamo operato bene e secondo diritto. L’esito della controversia non ci distoglie comunque dal nostro dovere che è quello di vigilare per assicurare una rispettosa gestione del territorio, nell’equilibrato contemperamento di interessi pubblici coinvolti, incolumità pubblica, tutela dell’ambiente, del paesaggio culturale, certamente preminenti, ed esigenze della produzione; esigenze che non coincidono solo con l’interesse egoistico del privato, ma anche con la preservazione di quello straordinario patrimonio di natura, saperi, lavoro e fatica rappresentato dal Paesaggio Storico delle Colline del Prosecco - Patrimonio Unesco”. Conclude il Sindaco, Denny Buso (nella foto), “mi auguro che ora, in un clima più sereno, si possa recuperare un dialogo autentico e perseguire insieme ai residenti nell’area, obbiettivi che sono sempre stati condivisi, nell’interesse generale della nostra comunità. Non vi è dubbio che questa vicenda sia stato un caso pilota nel nuovo quadro della valorizzazione del Territorio UNESCO. L’auspicio è che si possa davvero lavorare tutti assieme alla ricerca del Bene comune, al riparo da facili strumentalizzazioni che non giovano a nessuno”.
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