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COMMERCIO: venerdì 28 è la Giornata della ristorazione

In provincia di Treviso oltre 50 locali aderiscono all'iniziativa con almeno una ricetta a base di pane, ingrediente scelto come simbolo unificante

COMMERCIO: venerdì 28 è la Giornata della ristorazione

La ristorazione alza ufficialmente la testa e si lascia alle spalle la pandemia: lo fa con la Giornata nazionale della ristorazione organizzata da Fipe-Confcommercio in programma domani, venerdì 28 aprile.

In provincia di Treviso sono oltre 50 i locali - bar, trattorie, pub, pizzerie, ristoranti - che si impegnano nella celebrazione ufficiale di questa giornata, che prevede un impegno sia culinario, con almeno una ricetta a base di pane, ingrediente scelto come simbolo unificante, sia con l’adesione al manifesto dell’ospitalità, che sancisce i valori della convivialità, della relazione e della salute.

Per il Veneto è previsto anche un convegno regionale in programma proprio domani, 28 aprile, a Padova.

“La nostra provincia - spiega la presidente della Fipe-Confcommercio Dania Sartorato - ha forti radici e una tradizione illustre nella ristorazione, un comparto che sta crescendo e cambiando. La cucina trevigiana è un’eccellenza che in questi decenni ha dimostrato di saper innovare. Siamo passati dall’epoca delle rassegne a tema (radicchio, erbe) all’interpretazione completa delle nuove tendenze che si stanno imponendo: filiera corta, stagionalità, ibridazione, tipicità, salubrità, identità. Sono cambiate alcune tendenze tra i consumatori: brunch e apericene si diffondono, ma non cambia il valore di fondo: la ristorazione era, ed è ancor più oggi, il biglietto da visita più importante del nostro territorio: sta a significare la nostra capacità di accoglienza che ci qualifica nei confronti dell’ospite e del mondo intero. Per questo motivo serve una “cultura della cortesia e dell’ospitalità” sulla quale si deve investire ulteriormente.

Veniamo da un lungo periodo difficile che ha fatto migrare molti giovani verso settori più “sicuri”, perché meno esposti ai picchi di lavoro e ai turni, per questo motivo occorre rinsaldare e valorizzare i legami con il mondo della formazione e della scuola e far capire che il lavoro nel nostro settore non è un lavoro qualsiasi, è un lavoro importante che ha una funzione sociale. I nostri locali sono i baluardi della civiltà dell’ospitalità e senza di essa nessuna città, paese o centro urbano può sopravvivere. Siamo anelli importanti che tengono insieme le relazioni non semplici luoghi che erogano servizi o vendono prodotti. Oggi registriamo una crescita costante sia numerica che qualitativa. Molti imprenditori aprono più locali per target diversi e questo è un segnale di grande capacità.”

I numeri della ristorazione in provincia di Treviso

Nonostante la carenza di personale sopra evidenziata, nel Trevigiano il settore gode di buona salute: secondo i dati al 31 dicembre 2022 di EBiComLab, il Centro Studi sul terziario trevigiano, il settore conta 5.435 unità locali in provincia. Sempre nel 2022 sono aumentati i posti di lavoro rispetto all’anno precedente: + 280 (di questi 175 nei ristoranti, 65 nella fornitura di pasti, 40 nei bar). E dei posti di lavoro maturati nel 2022 oltre il 70% ha riguardato stranieri.

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