SCUOLE MATERNE: le indicazioni del vescovo Corrado

"Non sono pochi coloro che si interrogano sulla reale utilità delle scuole materne paritarie. È un interrogativo che nasce sia dal punto di vista economico, di fronte a un peso che frequentemente grava in modo sempre più pesante (e a volte non più sostenibile) sulle parrocchie; sia da quello organizzativo e gestionale. La complessità delle normative e dei rapporti di lavoro complica, infatti, inevitabilmente la vita dei parroci che – come presidenti della scuola d’infanzia – si trovano a svolgere un ruolo inedito di “dirigenti di azienda” e di “datori di lavoro”, con tutte le conseguenze che ne derivano per il loro ministero, che – non dimentichiamolo – sempre più spesso riguarda più di una parrocchia". Scrive così il vescovo Corrado Pizziolo in una ampia riflessione sulla situazione delle materne paritarie pubblicata nell'Azione di domenica 12 gennaio. Riportando le conclusioni di una recente analisi compiuta con i vicari foranei, il Vescovo osserva che "vanno responsabilizzati i laici affidando loro, sempre di più, mansioni di amministrazione e gestione" e che "occorrerà unificare alcuni servizi tra le scuole d’infanzia di parrocchie dell’unità pastorale o della forania, avviando un processo di collaborazione allo scopo di qualificare il servizio e ridurre le spese". "Non è possibile dare un’indicazione generale del tipo: “tutte le scuole devono restare aperte” oppure “tutte le scuole devono chiudere” - conclude mons. Pizziolo -. Si dovrà valutare caso per caso – specialmente in situazioni di provata difficoltà – e operare un discernimento responsabile". Inoltre il Vescovo consiglia le scuole di avvalersi "dell’aiuto della cooperativa della Fism provinciale che ha delineato vari livelli e ipotesi per razionalizzare l’organizzazione e l’uso delle risorse (tra cui il personale), come pure del servizio gestionale-amministrativo svolto dal Collegio Vescovile Balbi Valier, che in quest’ultimo anno è stato incaricato della direzione e amministrazione delle scuole dell’infanzia di Barbisano e di Solighetto".