Ulss7: attivata la Prostate Unit per un presa in carico globale dei pazienti
Tumore della prostata: nel 2015 diagnosticati 130 nuovi casi
Il tumore della prostata è ormai divenuto il tumore più frequente nel sesso maschile: stando ai dati più recenti, nel corso della propria vita 1 uomo su 16 nel nostro Paese sviluppa un tumore della prostata. L'incidenza, cioè il numero di nuovi casi registrati in un dato periodo di tempo, è in continua crescita, con un raddoppio negli ultimi 10 anni, dovuto sia all'aumento dell'età media della popolazione sia all'introduzione dell'esame del Psa.
Nell’Ulss 7 nel 2015 ci sono stati 130 nuovi casi diagnosticati, distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio. Il tumore della prostata è, per fortuna, uno tra i tumori più curabili, soprattutto se si interviene in tempo. Lo dimostrano i dati relativi al numero di persone in vita a cinque anni dalla diagnosi - in media oltre il 70% - percentuale tra le più elevate tra i tumori, soprattutto se si tiene conto dell'età avanzata dei pazienti e quindi delle altre possibili cause di morte.
“Per migliorare le modalità della presa in carico dei pazienti con tumore della prostata, sospetto o già diagnosticato - sottolinea il Commissario, Francesco Benazzi - l’Ulss 7 ha attivato una struttura dedicata, simile a quella già operativa per le donne affette da tumore al seno: la Prostate Unit, che seguirà il paziente nel corso dell’intero iter necessario sia per la diagnosi precoce, sia, qualora il tumore sia già stato diagnosticato, durante l’intero percorso terapeutico con successivo follow-up. All’interno della Prostate Unit i pazienti vengono valutati da specialisti che lavorano nell’ambito di un team multidisciplinare, composto da urologi, oncologi, infermieri, anatomopatologi, fisiatri, fisioterapisti, radiologi: la presenza di specialisti di diverse discipline permette di attuare una presa in carico “globale” del paziente, migliorando la qualità della cura e dell’assistenza”.
“I vantaggi della presa in carico globale - precisa il primario dell’Unità Operativa di Urologia, Salvatore Valerio - sono numerosi per il paziente: si va dalla riduzione dei tempi di attesa ad una maggiore facilità nel completare l’intero l’iter diagnostico-terapeutico presso la stessa struttura. Una volta eseguita la visita iniziale sono gli operatori, infatti, a farsi carico di tutte le incombenze relative a prenotazioni di visite ed esami, programmazione dei percorsi e degli eventuali ricoveri.
La Prostate Unit consente inoltre agli specialisti di migliorare le scelte diagnostiche e terapeutiche, riducendo le procedure non idonee o poco utili per il paziente e migliorando l'efficacia e l’appropriatezza dei trattamenti. Ultimo ma non meno importante – conclude Valerio - una struttura superspecialistica come la Prostate Unit può portare a una riduzione delle complicanze e degli eventi avversi collegati al tumore della prostata”.
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