Don Egidio Menon: "Quaresima con l'Africa"
Pubblichiamo integralmente la lettera che ci ha inviato don Egidio Menon dal Ciad, che traccia il quadro della situazione in Africa.
Carissimi, come ho fatto per l’Avvento, vorrei arrivare tra voi all’inizio della Quaresima per aiutarvi a viverla in dimensione veramente missionaria. Vorrei trasmettervi un semplice invito ad aprire bene gli occhi su alcune realtà del continente africano (almeno quelle dei paesi più vicini al Ciad), che forse non giungono ai vostri occhi e alle vostre orecchie. Spero possano diventare per tutti stimolo di Vita.
- In Libia si torna a parlare di possibili nuovi raid aerei francesi contro i seguaci del Gruppo stato islamico. Si parla di azione di difesa in nome dell’Europa. Ma si tace su un’altra realtà. A suo tempo, Gheddafi aveva il progetto di creare una moneta unica per tutti gli stati africani, capace di soppiantare il Franco Cfa sostenuto dalla Francia. La quale non ha esitato ad eliminarlo, coinvolgendo molti altri paesi, tra cui l’Italia: con la sua iniziativa, Gheddafi stava mettendo in pericolo l’influenza francese in Africa. – Tenendo presente questo, chiediamoci: oggi si vorrebbe intervenire in Libia per “tranquillizzare l’Europa”, o per continuare il progetto di neo-colonialismo, per mantenere e rinnovare un dominio (mascherato, ma reale) su tutta l’area africana?
- Nei mesi scorsi, i terroristi dell’Isis hanno colpito nella capitale del Mali (Bamako) e del Burkina Faso (Ouagadougou), mostrando che il terrorismo ha invaso e sta ormai trasformando l’Africa. Ed i governi locali sono troppo deboli ed inadeguati per affrontare una minaccia che li sovrasta. Ed è una minaccia diretta soprattutto ai paesi occidentali, i cui emissari commerciali o politici sono i frequentatori abituali dei grandi alberghi che l’Isis colpisce.
- La Nigeria continua ad essere quel mare di violenze, di contraddizioni e di contrasti che purtroppo conosciamo da tempo. Il gruppo Boko-Aran colpisce senza sosta: è di pochi giorni fa (30 gennaio) la notizia dell’assalto ad un villaggio, con 65 vittime, tra cui parecchi bambini bruciati vivi. E contemporaneamente lo stesso gruppo ha fatto una decina di vittime qui da noi, attorno al lago Ciad.
Ma è anche di questi giorni la notizia di un predicatore evangelico condannato all’impiccagione per “blasfemia” a Kano, una città del nord-Nigeria vicina al Ciad. Si aggiungerà ai 9 nigeriani già giustiziati gli ultimi mesi dell’anno scorso, accusati anch’essi di blasfemia. Violenza armata o “legalizzata”: con ogni mezzo, l’islam continua la sua marcia africana.
- Dall’altra parte del Ciad, in Sud Sudan, non si arresta la tragedia che si protrae ormai da più di due anni, da quando ne è stata proclamata l’indipendenza. Si sono allora create due nazioni diverse: il Sudan del Nord, musulmano e arabo; ed il Sud Sudan, animista e cristiano. Ma il conflitto con la povertà e i disastri umanitari che produce, ha sempre la stessa origine: il controllo del petrolio, di cui il Sud-Sudan è ricchissimo. Il conflitto ha prodotto una delle più grandi emergenze umanitarie del mondo, con quasi 2 milioni e mezzo di persone costrette ad abbandonare le loro case. Ora il Sud Sudan fa registrare la più alta percentuale al mondo di bambini che non vanno a scuola. E c’è rischio concreto di carestia: la gente è andata via e non ha potuto coltivare; chi è rimasto, si è nascosto per sfuggire ai combattimenti; quindi, non c’è stata praticamente produzione agricola.
Mi chiederete: ma in Africa ci sono solo tragedie? Non ci sono realtà positive?... Ce ne sono, senz’altro, e molto belle. Ma non fanno rumore, e normalmente nessuno ne parla. Eccone alcune.
- Avrete già visto la dichiarazione ufficiale che l’ebola è definitivamente vinto. È senz’altro una bella notizia, dato che per l’epidemia, secondo calcoli attendibili, sono morte più di 11.000 persone, soprattutto in Liberia, Sierra Leone e Guinea, ma anche qui vicino a noi, nel Congo. E la vittoria si deve soprattutto alle forze locali: centinaia di medici, e soprattutto di infermieri locali, si sono impegnati in un silenzioso ed immenso sforzo organizzativo, assistenziale e di prevenzione. Ad essi, più che alle organizzazioni internazionali, va il merito di avere sconfitto la malattia.
- E nel nostro confinante Centro Africa sta per iniziare una Campagna di vaccinazione senza precedenti contro malattie letali. L'obiettivo è di vaccinare circa 220.000 bambini, un quarto di quelli che vivono nel Paese, entro la fine del 2016. Un'azione di portata eccezionale per Medici Senza Frontiere, presenti nel paese con circa 300 operatori internazionali, ma aiutati da oltre 2.000 infermieri locali.
- Qualche giorno fa è morto a Nairobi (Kenia) SalahFarah, padre di cinque figli. Il 24 dicembre scorso aveva riportato gravi ferite in un pullman assalito da terroristi, che avevano imposto di separare i musulmani dai cristiani. Salah si oppose, gridando: - Uccideteci tutti, o andatevene. Noi siamo fratelli. Cristiani e musulmani ci aiutiamo sempre!”. Se ne sono andati, dopo aver sparato solo a lui… Qualcuno ha scritto: - Occorre altro per dichiararlo MARTIRE della fede, della fede cristiana e musulmana?
Ecco, carissimi, qualcosa dell’Africa, che penso possa rendere più concreta anche la quaresima italiana.
Gli aspetti negativi, di oppressione, di violenza e di conseguenti enormi sofferenze, sono un invito ad impegnarci nel nostro piccolo quotidiano, con uno stile di vita diverso,con una preghiera più intensa e più larga: i fratelli di Libia, Mali, Burkina Faso, Nigeria, Ciad, Sud-Sudan… hanno bisogno di noi. E non è indispensabile venire in Africa per aiutarli.
Degli aspetti positivi, ringraziamo il Signore, sforzandoci poi di tradurli in realtà anche nel nostro ambiente: impegni semplici, silenziosi, dando la mano a fratelli e sorelle… possono cambiare il mondo.
E perché il tutto sia illuminato dalla fede, perché la fraternità non resti parola vuota, permettete di farvi un piccolo dono. Éun magnifico inno di Lodi del nostro breviario francese. Ci aiuta ad approfittare della quaresima per ritornare alle origini della nostra vita cristiana e vederla come dono del Padre.Ci invita, quindi, a viverla in profonda e gioiosa relazione filiale con Lui. Di conseguenza, a sentirci, dovunque e sempre, una sola Famiglia, la Famiglia dei figli di Dio!
Comincia un Tempo nuovo,
ed è tuo dono, Padre:
noi te l’offriamo
con l’amore con cui Tu ce l’offri.
La tua Famiglia è piena di gioia
per le tue meraviglie, o Padre:
la nostra offerta più bella
è aprirci al tuo Amore.
Noi viviamo la tua Vita;
Tu sei la nostra vita, o Padre:
nostro unico alimento
è la fame del Pane spezzato.
Come possiamo cantare la tua gloria,
ed inneggiare al tuo Nome, o Padre?
Ti offriamo il nostro piccolo cuore:
si unisca alla speranza
del Corpo intero del tuo Figlio.
Comincia un Tempo nuovo,
che solo Tu conosci, o Padre:
che il tuo Figlio vi realizzi
la vittoria dell’Amore in Croce.
Preghiamo assieme questo inno.
Preghiamolo unendoci anche al vescovo emerito S.E. Mons. Pedro Casaldaliga, che compirà 88 anni il prossimo 16 febbraio. Colpito dal morbo di Parkinson, egli continua in Brasile la sua silenziosa missione di preghiera ed offerta. Ma qualche tempo fa aveva scritto: “"Il mio sogno era di andare in Africa quando fosse arrivato il momento della pensione, per vivere nella preghiera e nella solidarietà con i fratelli di quel continente di emarginati”.
Imitiamolo: viviamo anche noila nostra quaresima là dove siamo,ma nella preghiera e nella solidarietà con fratelli e sorelle africani.
Impegniamoci per un cambiamento, seppur piccolo, ma gioioso, del nostro stile di vita. Lasciamoci guidare dalle parole sempre semplici e chiare di Papa Francesco: “Le proposte di Gesù siano visibili nelle risposte di fede che i cristiani offrono con la loro testimonianza. E ci accompagni la parola di Paolo: ‘Chi pratica la misericordia, lo faccia sorridendo!’ (Rom 12,8). Possa la quaresima di quest’anno giubilare essere vissuta più intensamente come un tempo forte per celebrare ed esperimentare la misericordia del Padre” (Il volto della misericordi, 16.17).
Un grande, caro saluto a tutti, con l’augurio dii una quaresima veramente missionaria.
Don Egidio Menon
Sarh (Ciad), 4 febbraio 2016
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