PIAN DE LE FEMENE: santa messa al capitello dei radioamatori
Domenica 12 settembre, si è ricordato anche don Massimiliano (don Max) Bernardi
Rinnovare il legame tra tutti i radioamatori al cospetto del monumento ad essi dedicato: questo lo scopo del tradizionale raduno in località La Posa, sul Pian de le Femene, tenutosi domenica 12 settembre. Quest’anno si è voluto ricordare in particolare modo il cappellano militare don Massimiliano (Max) Bernardi che, sempre presente come radioamatore, amico della “canaletta” e dei “QSO” (raccolta standardizzata di messaggi codificati), ha qui celebrato la santa messa per circa 40 anni. Altre due placchette sono state aggiunte al capitello, con incisi i nomi di Costante Carpenedolo e Aquilino Casagrande detto nel gergo radioamatoriale “Aquila Azzurra”.
Una giornata fortemente voluta e realizzata grazie all’impegno di Ivan Zanetti e Lucio Corsi, storici rappresentanti del “Radio CB Club Conegliano”. La celebrazione ha visto la partecipazione di don Alessio Magoga, sacerdote delle parrocchie di Bibano-Godega-Pianzano, direttore del settimanale diocesano "L'Azione", nonché Direttore responsabile dell'emittente "Radio Palazzo Carli". La sua prima messa dedicata a questo mondo lo ha stimolato e incuriosito.
Presenti alla giornata molti familiari dei radioamatori e rappresentanti di Associazioni (Ranger e volontari di Protezione Civile dei “Volontari d’Europa O.d.V.”; volontari di “Fraternità della Strada A.p.S”, Cavalieri dei “Knights di Thunderbolt”, volontari di Associazioni sanitarie fino a rappresentanti delle Forze dell’Ordine). Una domenica spensierata dedicata alla riscoperta del valore della parola e del conforto, emessa e ricevuta tramite la radio, l’apparecchio che riesce a unire persone lontane con una unica passione.
Alla fine della messa è stata letta la preghiera del radioamatore, composta da don Max, dove si legge: “O Signore, entra con il tuo lineare quando le nostre parole non bastano a portare conforto, serenità, pace e speranza a tutti gli amici, specialmente a quelli che hanno nella radio l’unico mezzo per uscire dall’isolamento della malattia, del lavoro o del correre della strada”.
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