Il giornale del 19 marzo. Edizione digitale
Piave. Ecco la ciclabile, ma non basta.
Del fiume Piave, come anche di altri corsi d’acqua locali, purtroppo si parla più spesso in relazione ai problemi che può rappresentare: i rischi per la sicurezza delle popolazioni rivierasche in caso di piogge abbondanti; i rischi di inquinamento delle acque; la manutenzione delle aree golenali; le strutture necessarie per ridurre i disagi, come i ponti da costruire o rifare. Nei decenni del boom economico e del benessere diffuso, i fiumi sono stati visti dai più come elementi “vuoti” del paesaggio, casomai come ostacoli da “saltare”. Da un po’ di tempo, per più ragioni, si sta sviluppando un’attenzione diversa, forse ancora minoritaria, che considera l’importanza di queste “strisce” naturali che solcano il nostro territorio e sono fondamentali da tutti i punti di vista: per l’acqua, per il patrimonio naturalistico, per il paesaggio, per la storia, per l’economia locale, per le occasioni di socializzazione, turismo, tempo libero e sport che offrono. Nel caso del Piave, emblematica per riconsiderarne valore e potenzialità è la realizzazione della pista ciclabile “La Piave”. È solo questione di mesi e dopo si potrà compiere in bicicletta quel che finora è sempre stato impossibile: percorrere senza interruzioni l’intera porzione trevigiana del fiume, sia sulla riva sinistra che sulla riva destra. Per i residenti, per chi va in cerca di luoghi per il tempo libero, per gli sportivi o per i turisti essa potrà rappresentare una novità interessante e ricca di benefici. E si potrà, così, a partire da una infrastruttura semplice e accessibile a tutti, riscoprire la bellezza e il valore del “fiume sacro”, per il quale si sta tra l’altro completando il dossier per la richiesta che venga riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’umanità. Pedalando in bicicletta lungo le rive potrà rinsaldarsi un legame tra uomo e ambiente utile a guardare il fiume con occhi meno distratti, diventando quindi più capaci di rispettare il fiume (e insieme ad esso la campagna, il bosco, gli ecosistemi ereditati…) e quindi anche più capaci di trovare le soluzioni ai problemi che il Piave e le sue acque possono in alcune circostanze rappresentare.
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