GIOVANI E ADULTI AL GREST... GRAZIE!
L'editoriale del direttore, don Alessio Magoga
Partono, anzi sono già partiti, i grest – i “gruppi estivi” – in molte parrocchie della diocesi. Con tutto l’entusiasmo dei bambini, dei ragazzi e dei giovani, spesso giovanissimi, animatori. Con i canti e i colori che contraddistinguono questi momenti di festa, che si rivelano quasi un vero e proprio inno alla vita e alla gioia dell’incontro. In diverse comunità parrocchiali il grest resta l’unica forma di aggregazione (e di formazione) rivolta agli adolescenti, cui viene spesso proposto anche un percorso di preparazione – più o meno strutturato – in vista delle attività estive con i bambini e con i ragazzi. Sono venuti meno, nel corso degli anni, molti dei gruppi post cresima e dei campi scuola per adolescenti che un tempo quasi ogni parrocchia riusciva ad organizzare. Pertanto, in diversi contesti, il grest rappresenta l’ultimo “baluardo” della pastorale giovanile: per molti adolescenti e giovani, che generalmente alla messa domenicale – ahimè – non ci sono, il grest si pone come l’ultima e unica opportunità di coinvolgimento con quello che è il tessuto ecclesiale delle nostre parrocchie. Un’occasione, quindi, limitata a poche settimane e proprio per questo da valorizzare il più possibile, per offrire sia agli animatori sia ai bambini, insieme ad un’esperienza umanamente ricca e stimolante, almeno un frammento di Vangelo, una piccola semente della Parola che salva.
Tutto questo è possibile, innanzi tutto, grazie ai giovani e giovanissimi animatori che gratuitamente si mettono in gioco e si lasciano contagiare dall’esperienza entusiasmante del grest. Non secondario è il contributo e lo spirito di iniziativa del “don”, più o meno giovane che sia, del seminarista in servizio o della suora che fa da capofila o più semplicemente accompagna e sostiene - “benedicendola” - l’esperienza del grest. E poi, in modo sempre più evidente, c’è tutto l’impegno e la determinazione di un gruppo di adulti, anzi molto spesso di “adulte”, che fanno da coordinamento, coltivano le relazioni con i genitori e gli animatori, preparano il palinsesto, trovano i materiali per le attività, seguono passo passo il programma di ogni singola giornata del grest... Insomma, fanno tutto quel lavoro “dietro le quinte”, per certi verso neppure tanto gratificante né tanto visibile, che è assolutamente necessario per la riuscita di un grest. Spesso sono mamme, anche nonne, che dedicano una fetta non piccola del proprio tempo ed una parte cospicua delle proprie energie per questo prezioso servizio a favore dei bambini, dei ragazzi e dei giovani della propria comunità. Non senza fatiche, non senza sacrifici.
A tutti questi “attori” – dagli animatori, ai consacrati, agli adulti, alle mamme e alle nonne del grest – va il grazie più sincero da parte di tutti. Già solo il loro esempio – quello di dedicare del tempo e delle energie “gratuitamente” per i più piccoli – è una testimonianza controcorrente, in un mondo in cui tutto sembra regolato dalla logica del “dare per avere”. E, soprattutto, a ciascuno di loro va l’incoraggiamento a continuare con fiducia ed entusiasmo e, come direbbe papa Francesco, “sempre avanti!”.
Alessio Magoga
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