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La dignità e l'orgoglio di un voto responsabile

L'editoriale di don Giampiero Moret.

La dignità e l'orgoglio di un voto responsabile

Questa campagna elettorale sembra fatta apposta per dare ragione a quelli che dicono che la politica è una cosa indecente da cui stare lontani il più possibile. Veramente è una campagna indecente. Assistiamo alla gara di chi spara le promesse più grosse, di chi sparge le bufale più incredibili, di chi ingarbuglia di più le cose con manovre incomprensibili, di chi sfrutta ogni minima cosa – una parola, un gesto – per denigrare l’avversario. Le panzane più grandi riguardano, come è ovvio, i soldi: quelli che riceviamo di più con laute pensioni, bonus generosi e redditi assicurati a tutti; e quelli che non usciranno più dalle nostre tasche con l’abolizione delle tasse. Ci considerano tutti come il povero Pinocchio convinto dal Gatto e dalla Volpe che i soldi si possono raccogliere dagli alberi. Qualche piccolo conto lo sanno fare tutti. Ma anche la promessa di far piazza pulita di tutte le brutture della politica e di far sorgere un Paese dove tutto funziona bene non è credibile. Dovremmo essere abbastanza vaccinati da queste promesse di trasformazioni radicali per i disastri che i sogni ideologici hanno prodotto nel passato.

Come, dunque, resistere in questa campagna elettorale alla tentazione di infischiarsi di tutto ciò che sa di politica e ritirarsi nel proprio privato? Come mantenere la dignità e l’orgoglio di cittadini che sanno dare un voto responsabile evitando di essere presi in giro? In primo luogo dobbiamo mantenere ferma la convinzione che la politica non è una cosa indecente e sporca.

Indecente è pensare solo ai propri interessi. Questo sporca l’anima. La politica è una dimensione ineliminabile se vogliamo vivere insieme da persone senza sbranarci come belve. Bisogna impegnarsi per una buona politica, ma il presupposto di una buona politica è la partecipazione di tutti. Quanto più i cittadini si ritirano tanto più la mala politica avanza. La partecipazione politica è una virtù da coltivare soprattutto da parte di chi ha una fede religiosa e sa che la vita non è un caos senza senso. Addirittura per un cristiano l’attività politica è una forma alta di amore, come spesso ripetono i nostri pastori.

Ma non si deve nemmeno esaltare la politica oltre misura poiché ha i suoi limiti. È un impegno difficile che non ottiene risultati di colpo. Ogni programma politico ha delle lacune. Il bene comune è dato da un insieme di beni che si cerca di raggiungere progressivamente e mai in modo perfetto. Nessun partito realizza tutti i beni e i valori etici. Pertanto il voto responsabile non è quello dettato dall’adesione a un valore della vita sociale elevato a valore unico. Una buona scelta elettorale deve tener conto di vari aspetti che nell’insieme formano un programma ragionevole. Tanto meno deve essere fatta per l’adesione fanatica ad un leader o semplice- M mente per la rabbia di non aver ottenuto ciò che si pretendeva di ottenere, spesso guardando le cose da un punto individualistico. Dobbiamo guardarci anche da chi fa della rabbia delle persone il punto di forza per guadagnare consensi.

Ogni momento storico ha le sue necessità impellenti. Per un voto veramente utile è importante avere consapevolezza dei grandi problemi del momento. L’onestà certamente è un’esigenza fortemente sentita. Non ci saranno benessere e serenità sociali finché la politica è il luogo del malaffare e la gestione della cosa pubblica è tenuta da persone disoneste che pensano ai propri interessi. In questo momento il problema sociale che sta in prima fila è il lavoro. La crisi economica ha fatto strage del lavoro e ci sono anche angoscianti paure che a causa delle nuove tecnologie non ci sia più lavoro per tutti. Il lavoro per tutti è la base del benessere generale, non ci sono altre vie. Un altro fatto che crea paure, tensioni e malessere sociale è il problema dei migranti. Incide alle radici della nostra vita sociale. È urgente trovare vie praticabili per governarlo senza perdere la nostra umanità e i valori che stanno alla base della nostra civiltà. Grave è la questione dei “diritti civili” che riguarda diversi aspetti della vita che stanno particolarmente a cuore al credente cristiano come il rispetto della vita dal concepimento alla morte e la concezione della famiglia e del matrimonio.

Anche il progetto di un’Europa unita condiziona il nostro futuro ed è sempre più fonte di forti contrapposizioni. Ci sono poi i grandi interrogativi globali: la sorte del nostro pianeta sempre più sconvolto da fenomeni pericolosi; i problemi dell’assetto generale del mondo in veloce trasformazione che moltiplica le guerre fino a paventare la distruzione totale.

Ebbene, per un voto responsabile e consapevole dobbiamo farci delle domande serie su tutti questi problemi cercando di raggiungere opinioni fondate ed evitando di lasciarci guidare da paure irragionevoli o di aderire a soluzioni facili e miracolistiche. In tutti questi problemi sono in gioco valori importanti, dobbiamo fare una scelta elettorale che sia in coerenza con essi, altrimenti entriamo in una confusione esistenziale che ci riempie di angoscia. Per quanto brutta sia questa campagna dobbiamo e possiamo trovare il modo di mantenere la dignità di cittadini consapevoli dell’importanza del voto e che lo sanno usare con responsabilità e intelligenza.

Giampiero Moret

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