PACE, CAMMINO SINODALE, CARITA'
Il messaggio per la Quaresima del vescovo, mons. Corrado Pizziolo
Cari fratelli e sorelle,
mercoledì scorso, nella benedizione delle ceneri, la liturgia ci ha ricordato lo scopo della Quaresima che ha inizio proprio ricevendo “l’austero simbolo delle ceneri”: «Attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima, i tuoi fedeli giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio». Parlando di un “completo rinnovamento”, la liturgia ci ricorda il percorso di conversione che tutti noi battezzati siamo chiamati a compiere in questo tempo. Ognuno di noi è chiamato ad operare un discernimento nei vari aspetti della sua vita spirituale per capire, alla luce della parola del Vangelo, su quali ambiti gli è chiesto un cammino più fedele al suo battesimo ed agli appelli dello Spirito.
Alla luce del tempo che stiamo vivendo mi permetto di suggerire tre ambiti che possono interpellarci tutti. Il primo riguarda la pace. L’inizio della Quaresima di quest’anno quasi coincide con il momento in cui è cominciata l’invasione russa dell’Ucraina e quindi la guerra. Certo, noi non abbiamo il potere di determinare la fine di questo conflitto, e tuttavia siamo chiamati a convertire le nostre relazioni facendo crescere nel nostro ambiente e nella nostra società rapporti di riconciliazione, di perdono reciproco, di pace autentica. Specialmente dopo il Covid, viene segnalata una crescita di aggressività e di conflittualità nei rapporti tra persone e gruppi. Credo che il primo punto in cui siamo chiamati a convertirci sia proprio questo: ritrovare relazioni più fraterne, più capaci di comprensione, di rispetto, di accoglienza dell’altro pur nella sua diversità. Si tratta di convertirci continuamente ad una cultura di pace già nei rapporti quotidiani, familiari, tra vicini e parenti, nelle parrocchie e nelle comunità civili. La pace passa - ne sono convinto - anche da qui. Senza ovviamente dimenticare una più frequente e insistente preghiera personale e comunitaria per la pace. Se Gesù, nel Vangelo, ci invita a pregare il Padre “con invadenza” (Lc 11, 8), penso che la preghiera per la pace sia sicuramente uno di quei casi.
Un secondo ambito riguarda il cammino sinodale. Papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima ha indicato una profonda sintonia tra il cammino quaresimale e il cammino sinodale. Il cammino ascetico della Quaresima è indubbiamente un cammino che ci aiuta a riscoprire la dimensione comunitaria (sinodale) della nostra esperienza di Chiesa: diocesana o parrocchiale o di unità pastorale che essa possa essere. Lo sforzo di camminare insieme, mettendosi in ascolto gli uni degli altri, valorizzando le risorse e i doni di ciascuno e facendo crescere uno spirito di servizio reciproco e di corresponsabilità deve far parte integrante, io credo, del cammino ascetico di questo tempo quaresimale. Di questo cammino fa certamente parte anche l’impegno a utilizzare le indicazioni e gli strumenti (i “cantieri”) che la chiesa italiana e anche quella nostra diocesana offrono e suggeriscono per compiere effettivamente il percorso sinodale.
E infine un terzo ambito è quello della carità, che Gesù definisce con il termine “elemosina” (Mt 6, 2). Il senso di questa parola è la capacità di condividere i propri beni con chi è nel bisogno; facendolo, tra l’altro, con totale gratuità, “senza che la sinistra sappia ciò che fa la destra” (Mt 6, 3). Siamo stati sconvolti dall’evento tragico del terremoto in Siria e Turchia, con i morti e distruzione che ha provocato. Ma non è la sola situazione che interpella la nostra generosità e la nostra capacità di condivisione. La Quaresima è tempo di conversione anche in questo senso. Iniziative diocesane o nazionali da parte della Caritas o di altre realtà ecclesiali non mancano. Ma anche la sensibilità personale di ognuno deve saper maturare occhi capaci di vedere e cuore capace di donare. Non dimenticando quanto Gesù ci ricorda: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25, 40).
Cari fratelli e sorelle, l’augurio che rivolgo a tutti voi, all’inizio di questo nuovo tempo di grazia che è la Quaresima, riecheggia la preghiera che ho citato all’inizio: davvero possiate, attraverso i passi che lo Spirito vi suggerisce, giungere “completamente rinnovati” a celebrare la Pasqua del Signore. È un augurio che prende la forma di una preghiera: invito ciascuno di voi a farla per ogni altro fratello e sorella della nostra Chiesa e del mondo intero. Incoraggiando il cammino di ciascuno, vi accompagno con la mia paterna benedizione.
+ Corrado, vescovo
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