Oggi Domenica
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Non voltarti indietro, fidati

Le riflessioni sulla Parola della domenica.

Non voltarti indietro, fidati

Siamo all’inizio del viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Non un viaggio geografico: impossibile seguirlo su una cartina geografica! Piuttosto un viaggio teologico: il suo “esodo” da questo mondo al Padre. Viaggio che ogni discepolo deve compiere se vuole avere parte con Gesù al suo Regno. Ogni discepolo, all’inizio del suo itinerario verso Gerusalemme, avverte il fascino straordinario di Gesù e del suo messaggio, si sente pieno di entusiasmo e pronto a dire con l’oscuro discepolo del Vangelo: “Ti seguirò dovunque tu vada”. Al discepolo della prima ora non sembra che seguire il Signore presenti delle difficoltà intramontabili. Con il passare del tempo, però, le esigenze di una vita comoda, il desiderio di cose ragionevoli e raccomandate dall’ambiente in cui si vive - come sono per esem- S pio il “seppellire il padre” o “congedarsi da quelli di casa” - diventano molto forti. Come pure diventano brucianti le incomprensioni o addirittura l’aperta opposizione dei samaritani di ogni tempo, di coloro cioè che si oppongono al compimento della missione di Gesù a Gerusalemme. Il viaggio del discepolo che dapprima appariva facile e veloce, comincia man mano a rallentare e a fare i conti con il peso e la fatica. Allora verrebbe la voglia di pregare così: “Ti seguirò Signore, ma permettimi di porre alcune condizioni. Non puoi chiedermi di partire allo sbaraglio, senza nessuna garanzia: dammi quindi un rifugio sicuro, un nido che mi accolga, in cui trovare riparo! Non puoi domandarmi di mollare tutto sull’istante: è uno strappo troppo doloroso, lasciami del tempo! Anch’io ho una famiglia, degli amici, dei colleghi: dammi il tempo indispensabile per gli addii e i pranzi di saluto! Non puoi esigere da me una determinazione a tutta prova: mi viene spontaneo volgermi indietro, lasciarmi avvolgere dai ricordi e talora confrontare il presente con il passato. Ti seguirò dovunque Signore a patto che tu ti adatti alle mie esigenze, accetti qualche compromesso, smussi qualche angolo troppo ruvido! Ti seguirò, ma lascia che sia io a scegliere il tempo più opportuno, il modo che mi è congeniale!” No. Non può essere così. Che cos’è che ha la forza di spingere il discepolo ad andare avanti, nonostante tutto, nel proprio esodo dalla Galilea a Gerusalemme? La risposta è di quelle che sorprendono per la loro evidenza e semplicità: eppure è una risposta che non si trova subito, all’inizio del cammino, ma solo dopo tanta esperienza di vita. Eccola: si può seguire Gesù solo con Gesù. Ciò che caratterizza il discepolo di Gesù non è una dottrina o una sapienza umana, ma la sua Persona. Gesù ti dice: Non voltarti indietro, non guardare a ciò che ti mancherà, ma a ciò che ti viene donato. Non guardare alle difficoltà, ma all’orizzonte che si apre. Non alla nostalgia, ma alla strada e ai grandi campi del mondo. La fede spalanca orizzonti più grandi. Chi si volta indietro non è adatto al Regno. Ma allora chi è adatto? Chi non si è mai voltato indietro? Non Pietro, non Giacomo e gli altri. Non ce l’hanno fatta i Dodici, come posso pensare di farcela io? Ma Gesù non cerca eroi incrollabili per il suo regno, ma uomini e donne autentici che sappiano sceglierlo ogni giorno di nuovo, che sappiano rispondere “sì”, ogni volta, come Pietro, all’unica domanda: mi vuoi bene? Lasciamoci mettere in crisi senza paura. Lo Spirito ci chiama alla novità. Don Piergiorgio Sanson

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